domenica 20 maggio 2012

Ha Piovuto o È Piovuto?! ENTRAMBI

Spesso di fronte a molti verbi che indicano condizioni atmosferiche (piovere, nevicare, grandinare, etc) non sappiamo quale verbo ausiliare utilizzare. Ebbene: possiamo usarli entrambi, quando il verbo è intransitivo impersonale, ovvero quando è inteso come il "venir giù della pioggia/neve/grandine dal cielo".
Stamattina ha piovuto senza interruzione per 3 ore 
Stamattina è piovuto senza interruzione per 3 ore

In senso figurato invece, deve essere sempre utilizzato l'ausiliare essere
Le sono piovute addosso milioni di baci per il suo diciottesimo compleanno 
Le hanno piovuto addosso milioni di baci per il suo diciottesimo compleanno

Ma perché l'ausiliare avere? Da qualche reminiscenza liceale ricordo che una mia insegnante di lettere ci disse che il verbo avere era un retaggio delle lingue classiche, in quanto per gli antichi Greci e Latini gli effetti atmosferici erano provocati attivamente dalle divinità.
"Zeus ha piovuto per ore" ?
Nell'attesa di trovare una fonte ufficiale che confermi questa ipotesi, alla quale personalmente credo, riporto virgolettato l'articolo dell'Accademia della Crusca che spiega la possibilità di usare entrambi gli ausiliari.
Il verbo piovere è indicato nella maggior parte dei dizionari come difettivo e, nell'uso intransitivo impersonale, cioè quando ha il significato di 'cadere della pioggia dal cielo', può formare i tempi composti sia con l'ausiliare essere che con avere (es. "ieri è piovuto tutto il giorno" o "ieri ha piovuto tutto il giorno). In tutti gli altri casi, quando cioè il verbo non abbia valore impersonale e quando venga usato nei suoi significati figurati e traslati, forma i tempi composti soltanto con l'ausiliare essere (es. "sono piovuti auguri, critiche...", "mi sono piovute addosso un sacco di noie", "Mario è piovuto a casa mia alle tre di notte"). Sono documentati in alcuni scrittori anche rari casi di uso transitivo, quindi con ausiliare avere, del verbo piovere nel significato di 'far cadere dal cielo pioggia e sim.': "Padre e Signor, s'al popol tuo piovesti / già le dolci rugiade entro al deserto" (Tasso).
Alla prossima!

Luca

sabato 19 maggio 2012

ADOTTA ANCHE TU UNA PAROLA

C’è da stupirsi se gli studenti di oggi non conoscono la differenza tra esterrefatto e stupito? Se credono che tergiversare significhi “detergere in profondità”? O che esecrabile abbia a che fare con le ghiandole endocrine? Per sensibilizzare a un uso corretto e consapevole delle parole, favorire una conoscenza più ampia del lessico, monitorare l’uso di alcuni termini, e promuovere la varietà espressiva nel mondo della comunicazione globale, la Società Dante Alighieri, in accordo con quattro dei più importanti dizionari dell’uso dell’italiano contemporaneo - Devoto Oli, Garzanti, Sabatini Coletti e Zingarelli -, lancia sul proprio sito www.ladante.it una campagna per l’italiano sostenuta da Io donna, supplemento del Corriere della sera: ogni partecipante, dopo essersi registrato sul sito, potrà candidarsi come custode di una parola a sua scelta.

ESSERE o AVERE: questo è il dilemma in Romagna!

Contributi dai lettori
Esiste uno specifico tipo di frase nella quale noi scambiamo sempre il verbo avere con il verbo essere. Se io devo dire ad esempio "Mi sono rimasti 5 euro nel portafoglio" dirò: HO RIMASTO 5 euro nel portafoglio

Anche a me suona stranissimo, ma è molto divertente sentire come l'Italiano viene declinato in maniera diversa in ogni parte d'Italia. Questo ci fa capire che è una lingua più che viva :)

Grazie a Nicole per il suo contributo inviato per email!
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