giovedì 24 gennaio 2013

PIUTTOSTO CHE fare un altro errore!

Grazie a Federico per l'assist!

Sempre più spesso, in determinate zone forse circoscritte d'Italia, si sente l'utilizzo di Piuttosto Che nel senso di congiunzione disgiuntiva:

Per arrivare a Londra puoi fare scalo a Francoforte piuttosto che a Berlino!

Un assai interessante articolo di Ornella Castellani Polidori sul sito dell'Accademia della Crusca ne spiega l'origine e la diffusione:
Si tratta [...] di una voga d'origine settentrionale, sbocciata in un linguaggio certo non popolare e probabilmente venato di snobismo (in tal senso è azzeccata l'allusione nel quesito a un uso invalso «tra le classi agiate del Settentrione»). Era fatale che tra i primi a intercettare golosamente l'infelice novità lessicale fossero i conduttori e i giornalisti televisivi, che insieme ai pubblicitari costituiscono le categorie che da qualche decennio - stante  l'estrema  pervasività e l'infinito potere di suggestione (non solo, si badi, sulle classi culturalmente più deboli) del "medium" per antonomasia - governano l'evolversi dell'italiano di consumo.
Eppure non c'è bisogno di essere dei linguisti per rendersi conto dell'inammissibilità nell'uso dell'italiano d'un piuttosto che in sostituzione della disgiuntiva o. Intendiamoci: se quest'ennesima novità lessicale è da respingere fermamente non è soltanto perché essa è in contrasto con la tradizione grammaticale della nostra lingua e con la storia stessa del sintagma (a partire dalle premesse etimologiche); la ragione più seria sta nel fatto che un  piuttosto che abusivamente equiparato a o può creare ambiguità sostanziali nella comunicazione, può insomma compromettere la funzione fondamentale del linguaggio.
Per azzardare una ricostruzione di quel processo proviamo  a partire da una frase del genere: «Andremo a Vienna in treno o in aereo». In questo caso le due alternative semplicemente si bilanciano. Se variamo la frase rafforzando il semplice o con l'aggiunta dell'avverbio piuttosto: «Andremo a Vienna in treno o piuttosto in aereo», chi ci ascolta può cogliere una tendenziale inclinazione per la seconda delle due soluzioni, quella dell'aereo. Sostituiamo a questo punto o piuttosto con  piuttosto che: «Andremo a Vienna in treno piuttosto che in aereo»; qui risalta abbastanza nettamente - sempre attraverso la comparazione tra due opzioni - una preferenza per la prima rispetto alla seconda. Dall'analisi delle varianti contestualizzate nelle tre frasi, mi sembra si delinei una possibile spiegazione del piuttosto che semanticamente 'deviato' di cui ci stiamo occupando (e preoccupando): in sostanza, può essere il prodotto di una locale, progressiva banalizzazione portata fino alle estreme conseguenze, cioè fino al totale azzeramento della marca di preferenza che storicamente gli compete  (e che nell'italiano corretto continuerà a competergli). Basterà avere un po' di pazienza: anche la voga di quest'imbarazzante piuttosto che  finirà prima o poi col tramontare, come accade fatalmente con la suppellettile di riuso. [...]

Abbiamo appena imparato che:
  • Per arrivare a Londra puoi fare scalo a Francoforte o a Berlino!
  • Per arrivare a Londra puoi fare scalo a Francoforte oppure a Berlino!
  • Per arrivare a Londra puoi fare scalo a Francoforte o piuttosto a Berlino!

Qual'è o Qual è? QUAL è quello giusto?!

Nel mondo dei social network, degli sms e dei 140 caratteri di twitter, l'ortografia può risultare essere l'aspetto più trascurato del contenuto dei nostri messaggi. Uno tra gli errori più comuni, disconosciuto da molti è la corretta grafia dell'aggettivo/pronome/avverbio (a seconda dei casi) "Qual è".

La forma QUAL rappresenta un'apocope vocalica, ovvero una "caduta di una o più lettere alla fine di parola, specialmente la caduta della vocale finale" (fonte: Dizionario Italiano). In tal caso infatti la vocale scompare del tutto pertanto non si verifica il fenomeno che comunemente produce l'apparizione dell'apostrofo in luogo di una vocale - l'elisione -, ovvero la "soppressione della vocale finale atona di una parola dinanzi a un'altra vocale iniziale" (fonte: Dizionario Italiano).

La forma corretta pertanto risulta essere QUAL È.

Un altro esempio di aggettivi che seguono lo stesso comportamento è rappresentato da TAL e BUON, che pertanto non prevedono l'

Grammatica, Ortografia, Sintassi: differenze

Per semplificare al massimo:

GRAMMATICA

Concetto generale e di più ampio respiro, sintetizzabile nella definizione di "insieme delle regole di una lingua, nella pronunzia, scrittura, morfologia e sintassi" (fonte: Dizionario Italiano).


SINTASSI: "L'insieme delle relazioni grammaticali tra le parole che costituiscono una frase o, in generale, un'espressione linguistica di più elementi" (fonte: Sabatini-Coletti). Esempi sono rappresentati da alcuni argomenti già trattati (Po', Qual è), da un utilizzo sbagliato delle forme verbali o dei tempi verbali.


MORFOLOGIA: "Disciplina che studia le forme linguistiche, le norme che regolano la struttura, la flessione, la composizione e la derivazione delle parole" (fonte: Sabatini-Coletti). Una coniugazione verbale sbagliata o una errata declinazione di un sostantivo rappresentano dei casi frequenti di errori morfologici (mi parse/mi parve, gli uovi/le uova).

Anche il LESSICO - "dizionario, vocabolario, specialmente di una lingua antica o di scienze particolari" (fonte: Dizionario Italiano) - rientra tra i possibili errori inerenti alla grammatica di una frase. Questa salita è proprio rapida ripida!



ORTOGRAFIA


"Corretta rappresentazione scritta di suoni e parole di una lingua; studio e trattazione di tale rappresentazione" (fonte: Sabatini-Coletti). Nella frase Mi hai ferito al quoreQuore è un errore di ortografia e attiene alla correttezza con cui sono scritte le parole, e quindi alla corretta traduzione dei suoni in segni grafici.
Google+